L’associazione Chenàbura è attiva in Sardegna dal 2010 nella ricerca e nella valorizzaizone delle radici ebraiche nella cultura sarda.
Nel 2022 ha inaugurato il Muce, piccolo museo di cultura ebraica.
L’associazione culturale Chenàbura nasce a Cagliari nel 2010 raccogliendo l’eredità dell’Associazione Sardegna Israele. Il fondatore Mario Carboni, studioso di cultura sarda ha cercato in questo modo di non disperdere l’esperienza precedente e dare una casa a quanti, ebrei e non ebrei avevano desiderio di avvicinarsi all’ebraismo e ad Israele.
Riscoprire le radici ebraiche della cultura sarda, favorire l’amicizia con il popolo di Israele, offrire un luogo dove celebrare le principali feste per gli ebrei residenti nell’isola e per quelli di passaggio, organizzare eventi di formazione e di avvicinamento tra i due popoli, creare una struttura di riferimento e di informazione su tutto ciò che attiene all’ebraismo, questi i principali scopi dell’associazione che non a caso prende il nome di “Chenabura” dal latino cena pura, ma che in lingua sarda identifica il venerdì, proprio il giorno in cui si svolge lo Shabbat.
Le prime azioni dell’associazione sono state rivolte alla riscoperta delle radici ebraiche dei sardi, di quella comunità vissuta nel capoluogo fino al 1492 prima che venisse emanato l’editto di Granara. Gli ebrei fino ad allora vissero tra le mura del Castello di Cagliari, un quartiere che si trova in cima ad uno dei sette colli della città, antica sede della nobiltà e dell’amministrazione locale. La comunità era molto stimata a quel tempo, vi erano medici, artigiani e commercianti che erano pienamente integrati con la comunità locale anche se mantenevano le loro usanze e le loro consuetudini religiose.
Una presenza che ha lasciato tracce indelebili anche se non sempre manifeste e che ora l’associazione Chenàbura intende riportare alla memoria con attività di ricerca e di studio e con la raccolta di oggetti e libri che ora sono conservati in un piccolo spazio espositivo: il Muce, il piccolo museo di cultura ebraica.
Per favorire la conoscenza del Piccolo Museo, l’associazione organizza periodicamente visite guidate all’interno dell’antica Giuderia Cagliaritana che si concludono nello spazio espositivo dove un esperto dell’associazione illustra il significato degli oggetti esposti.
L’ssociazione ha riportato a Cagliari anche la festa di Hannukka che si celebra intorno a dicembre e che non veniva celebrata nell’isola da cinquecento anni. E’ la festa delle luci, quando viene accesa la Chanukkiyah il candelabro a nove bracci, in memoria del miracolo dell’olio nel Tempio di Gerusalemme.
Altro appuntamento consueto per Chenàbura è la settimana della cultura ebraica. Ogni anno l’associazione in sintonia con l’Ucei a cui è legata, organizza eventi per coinvolgere il pubblico su temi legati alla cultura ebraica.
L’impegno dell’associazione è sempre riverso su diversi fronti, se da una parte si celebrano le principali festività ebraiche nella sede dell’associazione, questa diventa il luogo per riflettere sulla Shoa e su quella tragedia dell’umanità nel giorno della memoria, il 27 gennaio di ogni anno.
Il Comune di Cagliari e anche la Regione Autonoma della Sardegna con l’assessorato della cultura hanno sempre sostenuto le attività di Chenàbura accogliendo le sue iniziative come quella del 2023 che ha visto l’inaugurazione del “Giardino dei Giusti tra le Nazioni della Sardegna” posto all’interno di uno spazio all’aperto dello storico “Palazzo Siotto” sito in via dei Genovesi, 118.
A fronte di tante iniziative culturali ve ne sono altre che hanno a che fare con la scienza e le nuove tecnologie. Chenàbura con “AgriVerso” ha portato nell’isola I più grandi esperti israeliani nelle tecnolgie agricole e nella Cybersicurezza, due campi nei quali il popolo israeliano è particolarmente all’avanguardia.
Non mancano le pubblicazioni come quelle relative ai trattati di pace firmati da Israele o quelle invece sulle radici ebraiche della cucina sarda.
Ogni venerdì infine i soci si riuniscono nella sede di via Lamarmora, 88 per lo Shabbat, occasione per condividere e scambiare e fare la conoscenza degli ebrei di passaggio in città o di quanti desiderano conoscere da vicino usanze e cultura ebraica.